Ecco il programma della giornata!
E per approfondire…
Programma e introduzione alle letture dell’Ulisse di Joyce*
Ore 10.30 – Sede della Dickens Fellowship – Via Carriona, 41
Apertura della giornata
Dickens e Joyce: due grandi scrittori a confronto
Marzia Dati Presidente Dickens Fellowship Carrara
Ore 11.00 – Sede della Dickens Fellowship – Via Carriona, 41
Conferenza
Prof. Andrea Binelli
Il giorno di Bloom e l’Ulisse di tutti
Andrea Binelli è professore all’Università di Trento. Membro della James Joyce Italian Foundation e dell’Italian Centre of Irish and Scottish Studies, è revisore per le riviste Between, Il Tolomeo e Tcon3, di cui è anche membro del comitato direttivo. È membro del comitato editoriale di Studi Irlandesi. A Journal of Irish Studies e fondatore della rivista di studi internazionali The Internationalist Review of Irish Culture.
Ore 16.00 – Piazza delle Erbe
Reading cap. IV – “Calipso” – La colazione
Leopold Bloom, agente pubblicitario, esce per procurarsi il necessario per la colazione da preparare alla moglie Molly, cantante d’opera. Con “Calipso” si apre l’odissea contemporanea di questo personaggio, indiscusso protagonista di gran parte dei capitoli di Ulisse.
Piazza delle Erbe
Per i carraresi semplicemente “piazeta”, deve il suo nome all’antico mercato cittadino che qui aveva luogo. Tra le insegne delle antiche botteghe che ancora possiamo ammirare, spicca quella di una macelleria, a cui è possibile legare l’Ulisse joyciano: è in macelleria che, nel capitolo IV, Bloom si reca per soddisfare la sua voglia di rognone…
Ore 17.00 – Chiesa della Madonna delle Lacrime – Via Carriona
Reading cap. VI – “Ade” – Il funerale
Leopold Bloom e un gruppo di conoscenti si recano al funerale dell’amico Patrick Dignam. Durante il viaggio in carrozza iniziano a delinearsi due delle cifre del libro: l’emarginazione di Bloom e il rapporto padre-figlio.
La Chiesa della Madonna delle Lacrime
Edificio sacro nel cuore della città sul lato destro del Carrione, è uno dei migliori esempi locali di architettura religiosa del secolo XVII. Il nome si deve ad un affresco della Madonna delle lacrime di Domenico Utens di Carrara, immagine oggi non più visibile poiché sostituita da una lastra celestina con la scritta “Per ogni lavoratore morto”. È qui, infatti, che le vittime delle cave attendevano, sulla porta dell’Ade, l’ultimo saluto dei loro cari. Ancora oggi è possibile notare nel presbiterio e nella navata della chiesa diverse tombe di illustri carraresi.
Ore 18.00 – Fontana della Sirena – Ponte delle Lacrime
Reading cap. XI – “Le sirene” – La mescita
Le bariste dell’Ormond Hotel spettegolano e civettano con Leopold Bloom e altri avventori del locale. Molly Bloom sta per tradire il marito con Blazes Boylan. Oro e bronzo, le due accattivanti bariste-sirene dell’Ormond Bar, diventano per Bloom le ombre immaginarie delle proprie donne, reali e virtuali: Molly e Martha.
La Fontana della Sirena
Di fronte alla Chiesa delle Lacrime, lungo la via Carriona si staglia la famosa Sirenetta. L’opera che caratterizza la bocca di una fontana, venne collocata probabilmente nella prima metà del secolo XVI, per disposizione di Alberico I Cybo Malaspina, a formare un insieme di acque pubbliche di cui fanno parte anche il Gigante di piazza Duomo e i Mascheroni di via Plebiscito. La leggenda la vuole fuggiasca da Aronte sul dorso di un delfino ed infine punita da Giove che la tramutò in marmo proprio nel punto in cui si trova tutt’ora.
Ore 19.00 – Piazza Duomo
Reading cap. XII – “I ciclopi” – La taverna
In una birreria Bloom viene attaccato dal Cittadino, un feroce ultranazionalista che ama visceralmente l’Irlanda e odia tutto ciò che è straniero. Egli rappresenta “un Ciclope” non solo per il suo aspetto imponente, da gigante, ma soprattutto per il suo punto di vista “monoculare”: per lui non esiste altro che l’Irlanda, “Inisafail la bella”. Un nazionalismo estremo e violento che diventa antisemitismo in occasione dello scontro con Bloom, il nemico, lo straniero in patria, il rappresentante di un popolo ancestralmente senza nazione.
La Fontana del Gigante
Opera incompiuta di Baccio Bandinelli (secolo XVI) dedicata al dio Nettuno che, accanto al Duomo, domina la Piazza. Commissionata dalla Repubblica di Genova, doveva rappresentare il grande ammiraglio Andrea Doria. I carraresi fin dal XVI secolo la battezzarono la statua del Gigante. Gigante come il ciclope Polifemo che invocò il padre Poseidone per impedire a Odisseo ed al suo equipaggio il ritorno a Itaca.
Ore 21.30 – Piazza Gramsci
Reading cap. XVIII – “Penelope” – Il letto
Molly Bloom nel dormiveglia ricorda il suo passato e riflette sulla sua vita. La figura femminile domina la scena apparentemente scarna di coordinate spazio-temporali.
Piazza Gramsci
Un tempo piazza d’Armi e giardino del Principe, fu adibita a giardino pubblico nell’Ottocento. Tra i diversi monumenti che la adornano spicca la fontana “Palla galleggiante”, opera del 1979 dell’americano Kenneth Davis. Il fluire leggero e infinito dell’acqua che dà movimento alla fontana accompagna i pensieri e i ricordi di Molly, guidando la sua voce narrante nell’indefinitezza dell’oscurità.
* Per la descrizione degli episodi e l’introduzione agli stessi si è fatto riferimento all’apparato critico dell’opera JAMES JOYCE, Ulisse, a cura di Enrico Terrinoni, trad. it. Enrico Terrinoni con Carlo Bigazzi, Newton Compton (e-book), Roma 2012 e LORENZO STRISCIULLO, Il dodicesimo episodio dell’Ulisse di Joyce “Il Ciclope”, www.statelyplump.files.wordpress.com